di Enzo Carrozzini
Ernesto Bassignano, romano, cantautore, giornalista, scrittore, ideatore di programmi radiofonici, sceneggiatore, scenografo, attore, è artista poliedrico che lega la sua formazione agli inizi degli anni settanta, allorquando insieme ad altri giovani fonda il mitico Folk Studio, sulle cui tavole ha preso avvio la leva romana di cantautori come Giorgio Locascio, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, dei quali è stato amico fraterno, come ha condiviso pezzi di vita e carriera di altri importanti artisti come Lucio Dalla, Edoardo e Eugenio Bennato, Rino Gaetano, Sergio Caputo, Grazia di Michele e tanti altri.. Il mestiere di “giullare”, come ricorda egli stesso, lo ha appreso dalla frequentazione di amici fraterni,maestri rimpianti, grandissimi attori del calibro di Duilio del Prete, Edmonda Altini, e Gian Maria Volonté. Intorno agli anni novanta diventa collaboratore fisso della Azienda radiotelevisiva pubblica, Rai, presso la quale ha modo di esaltare la sua verve, collaborando alla redazione giornalistica, a programmi culturali, firmando eventi e programmi in prima persona, come l’ultimo su Radio uno dal titolo ” Ho perso il Trend”, un programma andato in onda per ben 11 anni, del genere talk show svolto in forma ironica indifferente ed insofferente alle lamentele provenienti dalla classe dirigente oggetto degli sberleffi che rivolgeva insieme al suo co conduttore , Ezio Luzzi, altro nome mitico del giornalismo sportivo. Nel corso del programma Ernesto ha esaltato e valorizzato le doti di nuovi artisti che si affacciavano nel corso delle trasmissioni. Oggi Bassignano lavora per le antenne di Roma www.radiocittafutura.it , il suo programma “Rodeo” sta rinverdendo i successi dei programmi Rai, e a Fine Agosto riprenderà la programmazione per accompagnare gli ascoltatori in un altro anno di ironia e riflessioni su tutti i fatti di cronaca che avvengono in Italia. I lettori si domanderanno che attinenza abbia la presenza di un artista Italiano in questo magazine, ebbene riteniamo che il nome di Ernesto Bassignano a tutti gli effetti possa essere annoverato perché è un artista “umano” e ha il dono della compassione, una caratteristica che non ha nazionalità e non è frequente nella casta dei cantautori affermati. E’ qualcosa di straordinario e commovente la compassione e la delicatezza con la quale descrive, in questo brano, la tragedia di un bimbo che si addormenta nel corso del tragitto di una barca che recherà lui e la sua mamma all’approdo della speranza di una vita più degna e serena in quella terra “aldilà del mare”, e il suo successivo risveglio dal sogno tiepido in quel tiepido mare che sarà la sua destinazione definitiva, perché sua mamma lo aspetta già lì, “in fondo al mare”, e che cosa può fare lui che è piccolo? Se non seguire la sua mamma? Continuando a sperare l’approdo in un paese che non conosce che può “farlo vivere e farlo sognare….. “. È la rappresentazione dei popoli migranti, ieri quella albanese, oggi quella dei tunisini, libici, siriani, il cui desiderio di riscatto di vita spesso è naufragato in Mediterraneo, il “mare tiepido” del suo brano… Una preghiera universale. Per approfondimenti www.ernestobassignano.it - Itunes
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